Negli anni ’70, sulla scia di innovazioni tecnologiche epocali che offrivano nuove ed eclatanti opportunità diagnostiche e terapeutiche, ma richiedevano importanti investimenti di risorse economiche, nacque l’Health Technology Assessment (HTA) quale disciplina tesa ad imporre un metodo (fatto di diverse tecniche) nella valutazione, sia sul piano clinico che sul piano economico, delle possibili alternative. Aspetto qualificante in un lavoro di HTA è comunque la valutazione dei vantaggi e svantaggi relativi a ciascuna alternativa analizzata, sia in termini di minori o maggiori costi, sia in termini di minori o maggiori benefici per la salute. Per garantire l’appropriatezza delle acquisizioni, il processo di valutazione delle nuove tecnologie si inserisce nel quadro più ampio del processo HTA ed implica competenze tecnico/scientifiche multidisciplinari richiedendo fra le altre competenze mediche, ingegneristiche, gestionali ed economiche.
Il servizio svolto dalla CICO consiste in un supporto di consulenza, nelle diverse fasi del processo di valutazione delle nuove tecnologie, che comporta al suo interno la realizzazione di un sistema di registrazione e analisi degli eventi “avversi”, in altre parole di un processo di Risk Management. Strettamente connesso alla valutazione delle nuove tecnologie è il supporto fornito dalla CICO nella corretta formulazione di un piano di investimento che permetta una corretta gestione e pianificazione dei programmi di sostituzione. Dunque si parla di supporto specialistico all’individuazione e all’implementazione di soluzioni e strumenti che mirino al miglioramento della sicurezza, e della qualità del parco tecnologico.
La CICO, con la sua esperienza decennale nei servizi di Ingegneria clinica, riesce a supportare razionalmente le decisioni di politica sanitaria nel rispetto delle normative tecniche vigenti e riconducibili in grande sintesi alla:
definizione dei livelli assistenziali garantiti ai cittadini dal servizio sanitario pubblico;
definizione di protocolli diagnostico-terapeutici;
organizzazione dei servizi sanitari;
realizzazione di determinati programmi sanitari.
“CABINA DI SICUREZZA BIOLOGICA: cabina ventilata destinata ad assicurare la protezione dell’operatore e dell’ambiente verso i rischi associati agli aerosol dovuti alla manipolazione di microrganismi pericolosi o potenzialmente pericolosi. L’aria espulsa dalla cabina deve essere filtrata.”
[EN 12469 - Definizioni]
L’utilizzo di cabine di sicurezza biologica come dispositivi di protezione collettiva per l’abbattimento del rischio biologico e chimico è ormai di prassi presso tutti i laboratori delle amministrazioni pubbliche e di centri privati. Il controllo della contaminazione dell’aria è fondamentale in molti ambienti di lavoro, questo per tutelare la salute degli operatori, e/o per assicurare al prodotto le migliori condizioni di trattamento.
La contaminazione particellare dell’aria è tra le cause principali di infezioni o intossicazioni in ospedali e laboratori. È per questo che la CICO pone una particolare attenzione all’approccio tecnico manutentivo di queste strumentazioni che, pur essendo particolarmente semplici nella costruzione, nascondono nella loro destinazione d’uso una elevata complessità. L’interesse da parte di CICO è quello di porsi non come mero manutentore, ma come un coadiuvatore dell’utilizzatore nell’utilizzo giornaliero delle strumentazioni.
Le verifiche per l’efficienza delle cappe a flusso laminare vengono eseguite in riferimento alla Norma EN 12469 “Criteri di prestazione per cabine di sicurezza biologica (MSC)”. La normativa definisce i criteri minimi di prestazione delle cabine di sicurezza biologica e specifica le procedure di controllo per quanto riguarda la protezione dell’operatore e dell’ambiente, la protezione del prodotto e la contaminazione crociata. La procedura di controllo effettuata dal personale tecnico CICO prevede:
- Ispezione visiva: comprendente il controllo della congruità dell’espulsione, della corretta movimentazione del vetro frontale e del dispositivo di bloccaggio, della stabilità del supporto da pavimento e dell’assenza di elementi della struttura non fissati regolarmente, dell’idoneità del locale in cui è installata la cappa, del funzionamento del quadro comandi, interruttori e prese, rubinetti e elettrovalvole, dei motori e del funzionamento degli allarmi, verifica del funzionamentodella lampada uv e della lampada normale, ed eventuale sostituzione.
- Controllo dei filtri e prefiltri, tramite la verifica dell’integrità, dell’efficienza dei filtri e della data di ultima sostituzione.
- Misura dell'intensità luminosa sul piano di lavoro per garantire lo svolgimento in sicurezza del lavoro entro la cabina.
- Misura del livello di rumorosità
- Misura del flusso discendente ed entrante nella cabina tramite termoanemometro
- Visualizzazione dei flussi d'aria (Smoke Pattern Test)
- Misura della classe di contaminazione in conformità alla norma ISO 14644-1.